Cura delle patologie della spalla e del gomito

Diagnosi, terapie conservative e chirurgia specialistica

Dopo una valutazione approfondita e un esame clinico sempre integrato da ecografia, definisco un percorso di cura personalizzato, che può prevedere terapie conservative o, nei casi indicati, un trattamento chirurgico specialistico.

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Spalla

La spalla è una delle articolazioni più complesse del nostro corpo: grazie alla sua struttura articolare unica, ci permette un’ampia gamma di movimenti. Tuttavia, è proprio questa sua straordinaria mobilità a renderla particolarmente vulnerabile a infortuni, sovraccarichi funzionali e degenerazioni nel tempo.

Le patologie della spalla possono manifestarsi con sintomi differenti, dal dolore alla limitazione dei movimenti: grazie a una valutazione clinica approfondita ed esami strumentali mirati, sono in grado di diagnosticare il disturbo e trattarlo con un percorso terapeutico personalizzato.

Trattamenti specifici e chirurgici per il dolore alla spalla, effettuati dal Medico Chirurgo Alessandro Donà

Cura delle patologie della spalla e del gomito

Gomito

Il gomito è un’articolazione fondamentale per la funzionalità del braccio e della mano. Proprio per il suo ruolo centrale nei movimenti quotidiani e nelle attività lavorative o sportive, può andare incontro a sovraccarichi, traumi o processi degenerativi che ne compromettono la mobilità e provocano dolore.
Nel mio approccio clinico e chirurgico, mi focalizzo sull’origine del disturbo: tramite un’accurata valutazione clinica e strumentale e l’impiego delle più moderne tecnologie diagnostiche e terapeutiche, individuo il trattamento più adeguato per restituire benessere al paziente.

Trattamenti specifici e chirurgici per il dolore alla spalla, effettuati dal Medico Chirurgo

Protesi di Spalla

Eseguo interventi di sostituzione protesica della spalla con impianti anatomici, protesi inverse ed emiartroplastiche. Ogni intervento è preceduto da una pianificazione preoperatoria digitale avanzata, eseguita con un software 3D di ultima generazione per definire tipo, posizionamento e orientamento della protesi.

Per quali patologie è indicato l’impianto di protesi di spalla?

Artrosi gleno-omerale primaria

Artropatia da cuffia

Fratture complesse dell’omero prossimale

Necrosi avascolare della testa omerale

Esiti post-traumatici o fallimenti di interventi precedenti 

Eseguito in anestesia generale, richiede due notti di ricovero. La mobilizzazione della spalla inizia immediatamente dopo l’intervento. I tempi di recupero variano in base al tipo di protesi, al quadro clinico e alla collaborazione del paziente.

Grazie all’uso di impianti all’avanguardia e precisione chirurgica, l’intervento mira a raggiungere un doppio obiettivo: ridurre il dolore cronico e migliorare il recupero funzionale.

Artroscopia di Spalla

Tecnica chirurgica mininvasiva che, tramite piccole incisioni cutanee e una telecamera HD, consente di lavorare all’interno dell’articolazione riducendo il trauma sui tessuti, il dolore post-operatorio e i tempi di recupero.

Per quali patologie è indicata questa metodica?

Lesioni della cuffia dei rotatori

Instabilità articolari

Calcificazioni tendinee

Liberazione del nervo sovrascapolare

Artrosi precoce e artrosi acromion-claveare

I tempi di recupero dipendono dalla procedura e variano da poche settimane a sei mesi.

Ridurre il dolore, recuperare la funzionalità articolare e ritornare alla vita attiva sono gli obbiettivi che punto a raggiungere ogni volta che eseguo un’artroscopia di Spalla.

Stabilizzazione secondo Latarjet (tecnica mini-open)

Eseguo questa procedura con tecnica mini-open, che consente di preservare i tessuti molli, ridurre l’estensione dell’incisione cutanea e migliorare la qualità del recupero post-operatorio.

In quali casi è indicato l’intervento?

Instabilità anteriore ricorrente con perdita ossea glenoidea >15–20%

Fallimenti di precedenti stabilizzazioni artroscopiche

Sportivi overhead o da contatto ad alto rischio di recidiva

Lesione di Hill-Sachs "engaging" associata a difetti glenoidei

Iperlassità capsulare associata a deficit strutturali

Viene eseguito in anestesia generale, con ricovero medio di 1-2 notti. Il braccio viene mantenuto in tutore per 4 settimane, mentre la mobilizzazione passiva inizia dopo circa 10 giorni.

Il recupero funzionale è graduale: occorrono 3-5 mesi per un recupero completo.

L’intervento sec. Latarjet è riconosciuto come una delle tecniche più efficaci per prevenire le recidive di lussazione nei pazienti ad alto rischio.

Transfer Tendinei nella Spalla

Valida opzione chirurgica per ripristinare la funzionalità dell’articolazione, ridurre il dolore e prevenire la progressione artrosica nei pazienti con lesioni massive e irreparabili della cuffia dei rotatori.

Queste tecniche consistono nel trasferire tendini extrarticolari in nuove inserzioni biomeccanicamente favorevoli, per compensare la perdita di funzione dei tendini lesionati.

Eseguo tre diversi tipi di interventi:

Transfer del Gran Dorsale per lesioni massive postero-superiori

Transfer del Piccolo Pettorale per lesioni massive antero-superiori

Transfer del Trapezio Inferiore per deficit degli extrarotatori

L’obiettivo dei transfer tendinei – indicati in pazienti attivi che non hanno artrosi avanzata – è compensare le funzioni perse, stabilizzare l’articolazione e ritardare la degenerazione artrosica. Il ritorno a piena funzionalità richiede tempo, motivazione e riabilitazione dedicata e si raggiunge nell’arco di 6-9 mesi.

Riparazione lussazione Acromion-Claveare

Frequenti nei giovani adulti, soprattutto a seguito di cadute dirette sulla spalla, sono lesioni traumatiche dell’articolazione che collega la clavicola all’acromion della scapola.

Quando è indicato l’intervento chirurgico?

Nelle forme acute

(entro 3 settimane) di grado III o superiore, in pazienti attivi o sportivi, per ripristinare l’anatomia e la stabilità articolare

Nelle forme croniche

con dolore persistente, instabilità e compromissione funzionale, per ricostruire i legamenti danneggiati e recuperare la biomeccanica della spalla

Viene eseguito in anestesia generale, con ricovero di una notte. Il braccio viene mantenuto in tutore per 3 settimane, con avvio della mobilizzazione passiva precoce. Occorrono 3-4 mesi per il recupero completo e 5-6 mesi per riprendere l’attività sportiva da contatto.

L’intervento, personalizzato sul quadro clinico, ha l’obiettivo di ripristinare la funzione articolare, ridurre la sintomatologia dolorosa e rendere la spalla nuovamente stabile, mobile e priva di limitazioni.

Artroscopia di Gomito

Procedura chirurgica mininvasiva che, grazie a una telecamera in HD, consente di accedere all’articolazione attraverso piccoli portali cutanei.

In quali casi è indicato l’intervento?

Blocco articolare o rigidità meccanica

Epicondilite laterale cronica

Artrosi precoce del gomito

Microinstabilità legamentosa da sovraccarico sportivo

Borsiti olecraniche e sinoviti localizzate

Con anestesia loco-regionale o generale, il paziente può essere dimesso il giorno stesso o dopo una notte, con inizio precoce della mobilizzazione. Il recupero completo avviene in 4-8 settimane.

Eseguo l’intervento su pazienti correttamente selezionati che possono trarre dall’artroscopia benefici quali la riduzione della sintomatologia dolorosa, il ripristino della mobilità articolare e il ritorno a uno stile

Protesi di Gomito

Indicata per chi ha bisogno di recuperare la funzionalità di base e ottenere sollievo dal dolore, eseguo la protesi di gomito principalmente in pazienti anziani, con artrosi avanzata, spesso di origine post-traumatica.

In quali casi è indicato l’intervento?

Artrosi post-traumatica grave

Artrite reumatoide o altre malattie infiammatorie articolari avanzate

Rigidità dolorosa non trattabile con altre tecniche

Fallimento di precedenti interventi chirurgici

Eseguito in anestesia generale o loco-regionale, con degenza ospedaliera di 2-3 giorni, prevede la mobilizzazione immediata del gomito e il recupero completo in 3-4 mesi.

L’obiettivo principale della protesi totale di gomito è migliorare la qualità della vita, riducendo drasticamente il dolore cronico e garantendo il recupero di una buona funzione articolare per le attività della vita quotidiana.

Infiltrazioni Eco-Guidate

Terapia conservativa per trattare dolore, infiammazione e patologie tendinee e articolari di spalla e gomito, con l’uso esclusivo della guida ecografica per maggiore precisione.

Patologie trattate:

Tendinopatia della cuffia dei rotatori (spalla)

Borsiti subacromiali, subdeltoidee e olecraniche

Artrosi iniziale della spalla o del gomito (nei pazienti non candidabili a chirurgia)

Rigidità articolare dolorosa

La scelta del trattamento (cortisonici, acido ialuronico o collagene iniettivo) è personalizzata in base alla patologia, allo stadio della malattia e al profilo del paziente.

L’infiltrazione eco-guidata permette un’iniezione precisa nella sede anatomica corretta. Rispetto alle tecniche tradizionali, offre maggiore efficacia, riducendo il rischio di complicanze e migliorando il controllo dei risultati. La procedura è rapida, ambulatoriale e generalmente ben tollerata.

Dopo l’infiltrazione, i benefici si vedono in pochi giorni e durano da settimane a mesi. Anche se non sostituisce la chirurgia nei casi gravi – ma può rinviare o evitare l’intervento chirurgico – aiuta a controllare il dolore, rallentare la patologia e supportare la riabilitazione.

PRP (Platelet-Rich Plasma) 

Terapia infiltrativa rigenerativa che utilizza il plasma autologo del paziente, ricco di fattori di crescita, per stimolare la guarigione dei tessuti. È particolarmente efficace in patologie tendinee croniche e lesioni parziali.

Patologie trattate:

Lesioni parziali della cuffia dei rotatori

Tendinopatia dolorosa della cuffia dei rotatori

Epicondilite ed epitrocleite cronica del gomito in fase degenerativa

Ideale per pazienti attivi e sportivi, il PRP mira a raggiungere i seguenti obiettivi: stimolare la rigenerazione tissutale, ridurre dolore e infiammazione, migliorare la funzione muscolo-tendinea e, in alcuni casi, evitare o posticipare un intervento chirurgico.

La procedura – che prevede il prelievo di sangue, la separazione del plasma ricco di piastrine tramite centrifuga e l’infiltrazione diretta nella sede della lesione sotto guida ecografica per maggiore precisione – è rapida (20-30 minuti) e viene eseguita senza anestesia. Può causare dolore reattivo per 24-72 ore. Dopo un breve riposo consigliato, segue la riabilitazione personalizzata.

I benefici si vedono dopo 2-3 settimane e migliorano progressivamente. In alcuni casi sono necessarie 2-3 sedute.

PERCORSI RIABILITATIVI PERSONALIZZATI

Diagnosi precisa e terapia mirata nei casi complessi non chirurgici

Ci sono disturbi che, pur essendo clinicamente molto invalidanti, non dipendono da una lesione anatomica evidente. Di conseguenza, hanno bisogno di una diagnosi funzionale approfondita e di una riabilitazione mirata e personalizzata.

Patologie trattate

Rigidità di spalla (capsulite adesiva)

Discinesia scapolare

Microinstabilità gleno-omerale

Cervicobrachialgia funzionale

Sindrome da conflitto subacromiale funzionale

Individuazione precisa della causa del dolore o del deficit funzionale

Esclusione di indicazioni chirurgiche o infiltrative

Prescrizione dettagliata del percorso riabilitativo

Collaborazione con fisioterapisti di fiducia

Gli obiettivi del percorso riabilitativo personalizzato sono la riduzione del dolore e dell’irritazione, il recupero del movimento articolare fisiologico e il ristabilimento del controllo neuromuscolare per prevenire recidive. L’approccio mira a favorire la guarigione naturale, evitando trattamenti invasivi non necessari.

Ogni paziente presenta caratteristiche cliniche specifiche.

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